Lo storico bar dell’Isola Tiberina, gestito dal 1936 dalla famiglia Bungaro, diventa “Tiberino” e aggiunge alla precedente offerta bar e gastronomia anche bistrot e ristorante. Un passo importante, quello della cucina espressa, che introduce nuove proposte gastronomiche inesistenti finora sull’Isola grazie alla consulenza della Laurenzi Consulting che ha curato tutte le fasi d’ideazione e realizzazione del progetto. Prima di tutto una location unica, con i tavoli esterni che danno su Ponte Quattro Capi e su piazza S. Bartolomeo, proprio davanti all’omonima basilica risalente all’anno 1000.
La giornata di Tiberino, aperto tutti i giorni dalla mattina al dopocena, si apre con la classica colazione all’italiana con cornetto e cappuccino, cestino con pane burro e marmellata e un’abbondante colazione all’inglese per arrivare alle proposte dalla cucina che variano da piatti semplici, ma sfiziosi come le alici fritte con panure di pistacchi e crema di peperoni o burger di baccalà impanato, a quelli più elaborati come la vignarola estiva con fonduta di pecorino o la battuta di manzo con olive, capperi e crema di carote, mantenendo comunque un occhio di riguardo ai piatti della tradizione romana. L’aperitivo è un momento speciale: oltre a godere del ponentino che si incanala dal Ponte Fabricio, dalle 18:30 si possono degustare miscelati, birre artigianali, aperitivi classici e nuove proposte studiate e realizzate dai barman del locale, accompagnati dagli sfizi della cucina.
Dalla cena in poi l’atmosfera cambia e lo chef Luca Mattana si esibisce in diverse variazioni di stile con antipasti (vellutata di patate e porri con cozze e finocchietto), primi (gnocchi di patate con cozze, vongole, zafferano e bottarga) secondi di carne e pesce (baccalà in guazzetto agrodolce con panzanella), contorni di stagione e dolci golosi. Da bere: per i vini una carta con un’ampia scelta tra 34 etichette che puntano prevalentemente al biologico e al biodinamico, oltre a liquori e distillati. Dulcis in fundo la gelateria.
LA STORIA: dal 1936 al 2015
La storia comincia con nonno Giuseppe, dopo aver avuto per diversi anni un banco di frutta a Piazza Monte Savello, decide nel 1936 di prendere in gestione, da un venditore di materassi, una bottega a Ponte Quattro Capi sull’Isola Tiberina e di trasformare il locale in una caffetteria. Dopo diversi cambi di gestione interni alla famiglia, negli anni ’80 papà Alfonso diventa il direttore del bar e nel 1992 riesce a ingrandire l’attività, rilevando la bottega accanto. Grazie all’ampliamento del locale il bar finalmente diventa anche gastronomia e tabaccheria.
Nel 2002 Giuseppe Bungaro, insieme alla mamma Mirella, aggiunge all’offerta anche la gelateria artigianale ridefinendo l’architettura del locale. Ma la vera trasformazione giunge nel 2015, quando lo stesso Giuseppe decide di tracciare la sua impronta dando al locale un nuovo stile che esalti la continuità della storia del luogo, ma aggiungendo quella leggerezza tipica dei bistrot francesi. Piatti che richiamano l’eccellenza italiana e romana, scelta di ottime materie prime in un ambiente accogliente e caldo grazie anche ai materiali utilizzati, come legno, pietre, marmi e luci diffuse. Non poteva mancare un tocco originale anche nella mise en place: la tovaglietta del locale, realizzata appositamente da Umberto Ippoliti, noto pittore e amico di famiglia, rappresenta infatti una tipica giornata trascorsa da Tiberino sullo sfondo dei monumenti storici di Roma.