Ricette dal mondo e cucina interculturale: Altrove ristorante

Se siete alla ricerca di ristoranti dove provare ricette dal mondo, Altrove ristorante è il posto giusto per voi.

Aperto da febbraio 2017 nel quartiere Ostiense di Roma, in Via Girolamo Benzoni 34, a pochi passi dalla metro Garbatella, Altrove offre un viaggio alla scoperta della cucina tradizionale in chiave interculturale, proponendo un menu contaminato da profumi e sapori capaci di trasformare i piatti tradizionali in vere e proprie ricette dal mondo, in senso stretto e in senso lato.

Altrove Ristorante, Porte Aperte sul Mondo

Altrove è infatti un luogo che fa dell’interculturalità il suo tratto distintivo, aprendosi al mondo e alle sue diverse culture. Il senso stesso del posto non si esaurisce infatti nel servizio di ristorazione ma va oltre, iscrivendosi in un progetto più ampio di tipo sociale, etico e sostenibile. La bontà del prodotto offerto dal locale è infatti da intendersi a 360 gradi: dal punto di vista qualitativo, gastronomico ma anche etico, per la volontà del ristorante di selezionare solo materie prime provenienti da aziende che lavorano nel rispetto dell’ambiente, dell’uomo e degli animali.

Prima ancora che un ristorante, una caffetteria e una pasticceria però, Altrove è un luogo d’incontro di persone appartenenti a culture diverse, a partire dai ragazzi che compongono lo staff di sala e cucina.

Altrove nasce infatti come progetto di integrazione socio-lavorativa (in buona compagnia per fortuna! Qui un altro esempio di ristorante impegnato da anni nell’integrazione nel mondo del lavoro di altre categorie svantaggiate) che offre un’opportunità ai gruppi di giovani in difficoltà – in particolare NEET e stranieri titolari di protezione internazionale – provenienti da più di 10 nazionalità diverse.

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L’integrazione socio-lavorativa: il progetto MaTeChef

Altrove è stato creato proprio per volontà del CIES– Centro Informazione e Educazione allo Sviluppo – impegnato da più di 35 anni nella promozione della diversità culturale e della partecipazione civile nella sua dimensione più ampia e globale. Tra le varie iniziative messe in atto tra il 2016 e il 2017, la onlus ha dato vita al MaTeChef – un progetto che ha previsto 4 corsi di formazione in gastronomia interculturale per 60 giovani italiani e stranieri. Ragazzi italiani, ragazzi di seconda generazione di origine straniera e giovani rifugiati sono stati inseriti in un vero programma di avviamento al lavoro come addetti cuochi, pasticceri e addetti di sala.

Una volta formati, gli studenti hanno poi effettuato tirocini retribuiti e trovato lavoro in diversi ristoranti e otto tra questi sono stati assunti presso Altrove.

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Ricette dal mondo: la cucina di altrove

Le ricette dal mondo proposte dal menu di Altrove non possono che essere, di conseguenza, la traduzione nel piatto di quel melting potculturale che è al cuore del progetto stesso. In altre parole, sono il risultato dell’incontro e della fusione di persone e culture diverse, ognuna delle quali ha dato il proprio contributo per creare piatti dai tratti mediterranei fatti di sapori lontani e vicini allo stesso tempo. L’idea che ha dato vita al menu è figlia, da un lato, della ricerca della Chef Claudia Massara sulle cucine tradizionali, dall’altro, delle idee e dei ricordi dei ragazzi che la affiancano ogni giorno in cucina. Alla base vi è una grande attenzione alla qualità del prodotto e alle esigenze di un pubblico disparato, con proposte attente alle intolleranze e rispettose di scelte di alimentazione etiche o religiose. L’effetto finale è una cucina aperta a tutti, sana, rassicurante, contemporanea e divertente.

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Ricette dal mondo per sfidare la cucina d’autore

L’obiettivo di Altrove è porsi come reale alternativa alla numerosa compagine di ristoranti che oggi fanno capo alla cosiddetta “cucina d’autore”, dai costi molti alti e inseguita da molti, che ha poco a che vedere con la reale cucina di pensiero, studio e ricerca tipica invece dell’Alta Gastronomia.

Ma la sfida è ben più grande in realtà, perché Altrove, come progetto sociale, ha come primo obiettivo quello di sostenere le altre iniziative no-profit del CIES, cercando di creare un reddito con cui l’associazione possa autoalimentarsi e rendere i suoi programmi, almeno in parte, autonomi dai finanziamenti pubblici e privati.

Ci sono mille motivi per provare la cucina di Altrove, che sia per un piatto di meshouia, per una serata informale o per la condivisione della filosofia che identifica il ristorante stesso. Quel che è certo è che è un posto pronto ad accogliervi a braccia aperte, in un’atmosfera dinamica, fresca e spensierata che va, come ha ben scritto il Corriere della Sera, ben “al di là di confini geografici e mentali”.

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